Description
VITIGNO: Pigato
DESCRIZIONE: paglierino brillante con riflessi verdi; profumo intenso, fine e varietale: sentori floreali, fruttati (pesca gialla, cedro) con note di erbe aromatiche della macchia mediterranea. Al gusto è fresco e sapido, di grande piacevolezza ed eleganza.
PROVENIENZA: Valle Arroscia. Comuni di Ortovero e Ranzo e principalmente dalla collina di “Garaxin” sopra l’abitato di Pogli a 210 – 260 metri s.l.m. Vigneti con esposizione a mezzogiorno disposti su tradizionali terrazzamenti con muri di pietra (chiamati MAJE’ in dialetto). Terreno composto da argille azzurre risalenti al Pliocene, ricche di micro e macro fauna fossile. Microclima mediterraneo, mitigato dai boschi circostanti e dalle brezze provenienti dal mare.
SISTEMA DI ALLEVAMENTO: guyot
VENDEMMIA: metà settembre con raccolta manuale in cassette forate da 20 Kg.
VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO: spremitura soffice, pulizia del mosto e fermentazione controllata a 16°. Affinamento in acciaio sulle fecce fini per sei mesi. Stabilizzazione naturale a temperatura di cantina.
PRODUTTORE
L’Azienda agricola Bruna nasce per intuito e passione di mio papà Riccardo. È un tipico ligure dell’entroterra rigoroso e caparbio, a volte ritroso, ma sebbene pensi di essere tradizionalista io so bene che è un rivoluzionario. Nei primi anni settanta infatti vinifica e imbottiglia il vino Pigato delle vigne storiche di famiglia a Ranzo. In paese è stato il primo e la sua è una scelta di vita non comune per quegli anni in Liguria. Mio nonno materno fin da subito lo sostiene e impianta nuovi vigneti ad Ortovero. Si chiamava Virginio Capello, contadino dalla mente raffinata e modernista, era un visionario: voleva aprire negli anni venti una gelateria a Costantinopoli. Ha sempre creduto nel Pigato.
Lo ricordo con tenerezza, ormai anziano, magrissimo, seduto sui gradini di casa, mentre scrutava le pergole di vite piantate tutt’intorno quasi a farsi stringere da loro in un abbraccio. L’impegno costante di mio papà, chiamato affettuosamente da tutti noi “U Baccan”, il capo in dialetto, ha portato nel tempo ad ampliare i vigneti di proprietà, con precisa attenzione da un lato alle posizioni migliori di terreno da impiantare, dall’altro alla creazione di vini che rispecchiassero la sua personalità nel rispetto della tipicità varietale. È stato un innovatore in quegli anni… Io e mia sorella, nel frattempo ragazzine, collaboravamo in vendemmia e in cantina divertendoci un mondo. Papà borbottava con Meneghin, mitico aiutante, perchè, secondo lui, non ne facevamo mai una giusta. Poi ci siamo trasferite a Genova per studiare all’università, convinte che l’ingegneria e la chimica farmaceutica fossero il nostro futuro. Occuparsi della terra in quegli anni non era la massima aspirazione fra i giovani. Dopo la laurea però contro ogni previsione e qualche mugugno di mamma e papà abbiamo scelto con convinzione di ritornare. Volevamo fare le vignaiole. Da anni siamo noi a lavorare con passione nell’azienda agricola: io, mia sorella Annamaria e Roberto, mio marito. Insieme a lui abbiamo deciso di coltivare tutte le nostre terre in modo naturale. È stata una scelta che ci ha cambiato la vita. In meglio.
Quasi sempre Roberto è in mezzo alle vigne, ne conosce ogni particolarità e ne resta spesso affascinato, la sera è un vulcano di informazioni, idee e nuovi progetti. Io mi occupo della gestione dell’azienda agricola e faccio la mamma, mentre Annamaria tappa tanti buchi, sfama figli, nipoti, amici e trova anche il tempo, tra marmellate e pesche sciroppate, di realizzare bellissime composizioni floreali. Insomma siamo una grande famiglia: grazie a Debora, John, Tania e Alessio, rispettivamente figli e nipoti, siamo anche un po’ rumorosi e scapigliati. Insieme a noi lavorano Ardian ed Elvis, due ragazzi molto capaci, anche loro sono e si sentono parte fondamentale dell’azienda vitivinicola. Possediamo otto ettari di vigneti e pochi ulivi coltivati sui classici terrazzamenti liguri tra le colline e i boschi di macchia mediterranea di Ortovero e Ranzo, zona storica di elezione dell’uva Pigato. Lavoriamo ogni giorno con curiosità e voglia di fare meglio. Cerchiamo semplicemente l’espressione più naturale del vino e della terra:
mineralità, profondità, purezza.
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