Description
Provenienza: Alto Adige – Italia
Denominazione DOC: Alto Adige
Varietà: 100% Lagrein
Annata: 2019
Resa: 63 hl/ha
Pendenza: 0 -10 %
Altitudine: 250 – 290 m s. l. m.
Vinificazione: Vendemmia e selezione delle uve manuali. Diraspatura degli acini e successiva fermentazione lenta a temperatura controllata, e movimentazione delicata del mosto in cisterne d’acciaio inox. Fermentazione malolattica e affinamento per 7-10 mesi in botti di legno grandi.
Gradazione alcolica: 13 % vol
Zucchero residuo: 1.7 g/l
Acidità totale: 4.9 g/l
Abbinamenti semplici: Si abbina agli involtini di manzo con purè di patate, o alla coscia di cervo brasata con cavolo blu, ai formaggi stagionati e al parmigiano maturo.
Colore: rosso granato scuro
Profumo: Nel bouquet predominano le note fruttate intense di ossicocco (mortella di palude) e marasca, arricchite da un profumo floreale di lillà e alloro cotto. Si avverte anche un tono delicato di cioccolato.
Sapore: Molto vinoso e armonico al palato, con una tessitura delicata e un tannino raffinato che danno al Lagrein una pienezza assai accattivante, facendone un vino molto pieno e vellutato al palato.
Produttore:
Terlano – Adagiata fra monti e palme:
L’Alto Adige, la terra in cui sorge Terlano, è una formidabile fucina di contrasti che si fondono in un insieme armonico: nel cuore di questa provincia, la più settentrionale d’Italia, le guglie alpine fanno da sfondo a paesaggi mediterranei, la lingua italiana si sovrappone a quella tedesca, e l’innata curiosità per il mondo si fonde con tradizioni secolari. Il villaggio vinicolo di Terlano si trova a metà strada fra le città di Bolzano e Merano. Qui, dove l’ampia valle dell’Adige si sviluppa in direzione Sud-Est, sulla sponda orografica sinistra il centro abitato e i vigneti di Terlano si adagiano sui versanti di porfido rosso del Monte Zoccolo. Per conservare le tradizioni, spesso bisogna avere il coraggio e la coesione per imboccare strade nuove. Due virtù che sicuramente non mancarono ai viticoltori di Terlano quando, nel 1893, decisero di fondare la cantina sociale. Quella scelta, allora quanto mai innovativa, si è dimostrata valida fino ai giorni nostri, e oggi, grazie al suo vino, Terlano è un villaggio noto a tutti gli appassionati del mondo.
Quando nacque la cantina – nel 1893 – l’agricoltura era uno dei fattori trainanti dell’economia locale. Ma a parte alcuni sparuti pionieri che già un secolo prima, ispirandosi all’esempio della Renania, avevano importato vitigni preziosi dalla Germania e dalla Francia, il comparto agricolo languiva in uno stato di forte arretratezza, dominato da pochi latifondisti.
Anche nella viticoltura, quindi, erano i grandi proprietari terrieri a dettare le regole. Proprio per sottrarsi a questa dipendenza, 24 piccoli viticoltori di Terlano decisero di mettersi insieme fondando la cantina sociale. Benché alla fine dell’Ottocento in Alto Adige il rapporto tra i rossi e i bianchi prodotti fosse di 80:20, Terlano già nel 1893 si era delineata come zona di produzione di vini bianchi, e col tempo ha consolidato questa sua posizione. Oggi, alla Cantina di Terlano il 70 percento della produzione è costituito da vini bianchi, e il 30 percento da vini rossi.
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